Volere e potere

Sin da piccoli ci viene insegnato che l’erba voglio non cresce neanche nei giardini del re. Credo che forse sarebbe più corretto dire “la pretesa non cresce neanche nel giardino del re”.

Volere non significa pretendere, ma desiderare, e il desiderio altro non è che un orizzonte verso il quale si può decidere se muoversi o meno.

In ogni progetto, in ogni cammino, in ogni percorso che sia lavorativo, d’amore o di crescita personale, nulla si mette in moto se non c’è il volere.

Volere è il primo passo.

Come dice una barzelletta sugli psicologi “Quanti psicologi servono per cambiare una lampadina? Uno, basta che la lampadina voglia cambiare davvero”: senza volontà non succede nulla.

Volere é potere, non nel senso che se si vuole si ottiene, ma nel senso che se si vuole si rende possibile.
E volere non è certo gratis. Per esprimere un volere bisogna pagare il prezzo della responsabilità,di affermare “io scelgo questo piuttosto che quello; potrei scegliere quello, ma io voglio questo”.Volere

Volere e scegliere sono intrinsecamente legati, e banalmente scegliere di andare in terapia è il punto di partenza per riuscire a ottenere dalla vita ciò che si vuole, e che per un verso o per un altro non si riesce a realizzare.
In molte situazioni di impasse, come quelle volte in cui ci si trova davanti ad un amletico dubbio, dal quale non si riesce a tirar fuori le gambe, chiedersi, e sopratutto rispondersi alla domanda – che vuoi? – può mostrare una via nascosta, oscura, magari contornata da ostacoli e pericoli, ma che è la direzione verso la quale si  tende, ma verso la quale si esita a muoversi.

Anche se il volere abita l’area del pensare, nel senso che la scelta di volere una cosa piuttosto che un’altra è un’esercizio del pensiero, è ciò che direttamente collega il sentire al fare.

Il volere illumina, apre all’orizzonte del possibile, orienta ad uno scopo. E se il cammino si fa camminando, il camminando si fa in infiniti modi diversi. Quando l’orizzonte si chiude, pochi eventi sembrano possibili e le potenzialità diventano esigue. Il volere indica dove vogliamo andare, il come andarci poi è una questione che passa alla illimitata creatività umana.

Dire voglio è il miglior antidoto a tutti i devo che si dicono nella vita, e se la strada dell’inferno è lastricata da buone intenzioni, il volere fa da pavimento al sentiero che porta alla vera libertà.