Attenzione, concentrazione, presenza e vitalità

Lunedì 20 Maggio, ore 21 – Fondo Arti e Gestalt – via del Guarlone 67/a – Firenze

È là, dove poso il mio sguardo, che trovo il mio mondo. 

L’attenzione è un processo che si basa su principi semplici, come la capacità di mantenere lo sguardo fisso su un oggetto in movimento, o come la capacità dell’occhio di fissare sulla retina oggetti di interesse vicini o lontani. Allo stesso tempo  nell’attenzione entrano in gioco altri fattori, come le esperienze precedenti e il contesto in cui ci si trova; entrano in gioco emozioni, desideri, aspettative, motivazioni.

Attraverso i processi attentivi seleziono ciò che prendo in esame, ciò di cui mi accorgo, ciò che porto dentro la mia consapevolezza. Attraverso processi di inibizione collegati al comprensorio dell’attenzione scelgo di prendere in considerazione alcuni elementi e di trascurarne altri. La creatività, per esempio, è messa in atto a partire dall’inibizione di azioni automatiche o apprese.

A guidare l’attenzione ci sono meccanismi di anticipazione in cui l’esperienza passata viene messa in relazione con i progetti per il futuro. La consapevolezza, ciò su cui poggio la mia attenzione si collega al sentire e al pensare, al ricordare e all’immaginare, con tutto il corollario emotivo che accompagna ricordi e immagini. Per certi versi produco ciò che mi interessa nel mondo, ciò che mi attira, ciò a cui tendo per soddisfare i miei bisogni, producendo percezioni compatibili con le intenzioni riguardo il futuro, la memoria del passato e le leggi del mondo esterno che ho interiorizzato.

Creiamo mondi in funzione dei nostri bisogni.

La terapia della Gestalt è la terapia della concentrazione. È attraverso la capacità di concentrare l’attenzione che si possono portare in luce gli evitamenti, gli autoinganni, e tutta quella gamma di convinzioni e comportamenti con cui ci limitiamo la nostra libertà di scelta e di soddisfazione.