Sono Alessandro Cini, iscritto all’ordine degli psicologi della Toscana, n.6399.

Psicologo, psicoterapeuta specializzato in psicoterapia della Gestalt a orientamento fenomenologico-esistenziale, mi sono formato presso l’Istituto Gestalt Firenze. Collaboro con la rivista IN-formazione in psicoterapia, counselling e fenomenologia, di cui sono redattore. Organizzo e conduco, presso l’Università di psicologia di Firenze, workshop su varie tematiche esistenziali e seminari teorico-esperienziali sul carattere secondo il modello dell’enneagramma. Da anni mi occupo della gestione e realizzazione di progetti psico-educativi di abilitazione-riabilitazione e sostegno di pazienti con problematiche gravi (Alzheimer, psicosi, schizofrenia). Collaboro come formatore con l’istituto Miriam Polster a Firenze, e come tutor co-docente con l’Istituto Gestalt Firenze, e come psicoterapeuta con il progetto Hermes – Consulenza psicologica e psicoterapia a costi sociali.

Sono autore del libro “Semplicità e complessità: Filosofia, scienza e psicoterapia della Gestalt“, editore Aldenia Edizioni

Come psicoterapeuta lavoro in setting individuale, di coppia e di gruppo.

Dottore di ricerca in dinamica non lineare e sistemi complessi, titolo conseguito presso la facoltà di ingegneria di Firenze. Ho collaborato all’interno del progetto europeo “Recognition” per lo studio e la simulazione di processi euristici e dinamiche di gruppo. Vincitore della borsa di studio “Dinamiche di piccolo gruppo e modelli dell’intuizione”. Sono autore della tesi di dottorato “Small group dynamics: interweaving sociophysics and experimental psychology”  e di articoli pubblicati su riviste scientifiche di caratura internazionale.

COME LAVORO

Nella mia professione, così come nella mia vita, sono di importanza fondamentale il vissuto personale e soggettivo, con tutto il corollario di sensazioni e emozioni provate, e le scelte che la persona fa, vale a dire cosa decide di fare sentendo quello che sente. Ogni cosa, ogni evento, ogni esperienza che impatta i sensi produce un certo effetto, e questo ha sicuramente il suo bel peso nella direzione che si prende nella vita. Per questo per certi versi non è tanto importante quello che ci succede, quanto quello che facciamo con quello che ci succede.

Il mio lavoro parte dal sentire che emerge naturalmente dall’esperienza vissuta nel qui ed ora, e ha come orizzonte il sostenere la persona nella capacità di rispondere a ciò che le accade. Quando lavoro la seduta diventa un laboratorio dove sperimentarsi, dove si ha la possibilità  di esprimersi e modificare quei comportamenti e quei modi di relazionarsi che mettono i bastoni tra le ruote. Come accade in quei fenomeni caratterizzati dal cosiddetto “effetto farfalla“, piccoli, piccolissimi cambiamenti sperimentati nel corso delle sedute si trasformano in cambiamenti giganteschi sul piano esistenziale.

Il mio campo è l’esistenza, e mi occupo di qualità di vita, che dipende dalle relazioni con se stessi e con il mondo che ci circonda: sono queste, insieme alle emozioni che si portano dietro, a dare sapore e colore alla vita.

Semplificando al massimo, si può immaginare che per intervenire sulla qualità di vita si debba lavorare prendendo in considerazione il sentire, vale a dire tutto ciò che entra nella consapevolezza; il pensare, che sia logico e razionale o fantastico e immaginifico; il fare, l’agire nel mondo, interno o esterno che sia, in base a quello che sento, a quello che penso e a quello che voglio. Il lavoro psicoterapeutico si concentra intorno a cosa la persona sente, a cosa vuole, e a cosa fa per ottenere quello che vuole.

Lavoro attraverso esperienze vissute nel qui e ora della seduta, sia che queste servano per chiudere questioni aperte col passato o per gettare la direzione verso il futuro. Attraverso l’esperienza si aumenta la consapevolezza di sé, primo passo necessario per scegliere se modificare i comportamenti e le relazioni che si mettono su con se stessi e con ciò che ci circonda e riguarda, e che ci lascia insoddisfatti.

Il percorso psicoterapeutico assume così i connotati di una scalata verso la propria libertà, che punta forte sull’assunzione della responsabilità del muoversi nel mondo e che fa delle consapevolezze risorse preziose per prendere in mano le redini della propria vita, per soddisfare i bisogni e per continuare il cammino verso i desideri.